Palazzo Ducale
Il palazzo del Giardino o palazzo Ducale voluto dai Farnese come degna residenza di rappresentanza e di delizie, prese forma attorno ad un castello preesistente di epoca sforzesca.
Il primo nucleo farnesiano risale al 1561-64 su progetto del Vignola. Presto però il palazzo apparve troppo modesto e tra la fine del ‘500 e i primi decenni del ‘600 venne ampliato per opera di Simone Moschino e Gerolamo Rainaldi, che gli diedero l’attuale impostazione con gli avancorpi e i corpi laterali.
Un secolo più tardi fu Ferdinando Bibiena ad attuare una modifica, chiudendo le logge che andavano dal corpo centrale agli avancorpi. Un ampio ammodernamento venne effettuato da E.A. Petitot nel 1767: in facciata aggiunse il mezzanino alle ali laterali e sopraelevò gli avancorpi di un piano, ma la trasformazione maggiore fu quella di togliere le due ampie ali di scale esterne con grotta centrale e la fontana progettata dal Boscoli alla fine del XVI secolo.
Il palazzo è attualmente sede del comando dei Carabinieri.
All’interno al primo piano, vi sono ancora vani affrescati in epoche diverse. Si accede inizialmente alla settecentesca sala di Maria Luigia dove nella volta a botte vi sono ben 204 uccelli lavorati finemente a stucco da Benigno Bossi.
Si passa poi alla sala del Bacio che Girolamo Mirola e Jacopo Zanguidi detto il Bertoja affrescarono tra il 1570-73. Successivamente si accede alla sala d’Orfeo sempre degli stessi pittori eseguita negli anni 1568-70. La terza sala è dedicata ad “Erminia” e venne affrescata dal Tiarini (1628 circa). La sala dell’Amore fu ideata da Agostino Carracci nel 1602 e venne ultimata da Carlo Cignani alla fine del XVII secolo.
Nell’ala di destra l’unica sala ancora dipinta narra le leggende della maga Circe dipinte da Gian Battista Trotti detto il Malosso tra il 1604 e il 1619.